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VitalikL committed Sep 29, 2024
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title: Il principio
date: 28/09/2024
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Leggi il brano di questa settimana: Giovanni 1

Iniziando il nostro viaggio con Gesù attraverso gli occhi di Giovanni, ci troviamo subito davanti dei concetti e delle idee che ci mettono alla prova. Non possiamo leggere questo libro superficialmente. Attraverso un esame attento del libro, scopriamo che la versione di Giovanni della storia del vangelo è piena di metafore. Le metafore portano la nostra attenzione verso una somiglianza tra due idee che altrimenti potrebbero non essere collegate. Giovanni riporta attentamente le metafore che Gesù usava per condividere una comprensione più profonda di se stesso.

In alcuni brani, queste rappresentazioni sono proprio sulla superficie. Per esempio, Giovanni usa una serie di metafore basate sulle parole di Gesù «Io sono». Considera come l’uso di questa metafora potenzia la storia in Giovanni 11:25.

Altre volte, questa immagine è discreta e più difficile da rilevare. Alcune di queste metafore si sviluppano nel corso del vangelo invece di iniziare e finire in un singolo capitolo o brano. (Tali casi dimostrano l’importanza di rileggere il libro, perché quando lo facciamo otteniamo nuove intuizioni e comprensioni). Il capitolo iniziale di Giovanni include un esempio di queste metafore complessive: Natanaele chiama Gesù «il re d’Israele» (Giovanni 1:49). Quest’idea è sviluppata nel corso del libro. In Giovanni 6, il popolo vuole incoronarlo re d’Israele (v. 15) e alla fine del vangelo, mentre è sotto processo e durante la crocifissione, Gesù è descritto come «re dei Giudei» (18:33, 39; 19:3, 19).

Queste descrizioni successive ci aiutano a formare una comprensione corretta della metafora. Gesù non è un re in senso romano. Non è qualcuno che eserciterà autorità e potere per proprio conto. Gesù è Re in un senso che Natanaele e i lettori del vangelo all’inizio non si aspettano. Gesù rappresenta un regno celeste di cui hanno scarsa comprensione.

Giovanni non sprecò tempo nel porci davanti la sua prima metafora. Gesù è la Parola creativa: la Parola che era con Dio fin dal principio.

#### inScribe

Dai un’occhiata al vangelo di Giovanni e guarda quante metafore riesci a trovare. Scrivile. Esplora cosa potrebbero comunicare.

Usando un’app della Bibbia, un programma di ricerca della Bibbia o una chiave biblica, scrivi tutti i versetti che riesci a trovare in Giovanni che contengono affermazioni che iniziano con «Io sono». Cosa ti dicono di Gesù?

Se hai poco tempo, scegli uno dei suggerimenti qui sopra su cui concentrarti.

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title: Ascoltare l’ouverture
date: 29/09/2024
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Giovanni 1:1-18 ricorda un’ouverture musicale; il brano di apertura di un’opera, di un balletto o di un’altra produzione teatrale. In alcune di queste produzioni, dei frammenti dell’ouverture ricompaiono nei brani successivi e sono resi più chiari ogni volta che ritornano. Allo stesso modo, questo prologo include temi che sono ripetuti nel corso del vangelo. Leggi il brano ad alta voce. Ascolta come scorrono le parole e i pensieri. Studieremo il prologo in tre strofe: i versetti 1-8, 9-13 e 14-18. Ogni strofa si concentra sulla Parola. I primi otto versetti descrivono la Parola eterna e la testimonianza umana. I versetti 9-13 riassumono la risposta dell’umanità alla Parola. La terza strofa racconta l’entrata della Parola nel mondo e la grazia che questo porta.

Quando leggono il versetto 1, i lettori moderni spesso pensano alla Trinità, in particolare al Figlio e al Padre. Tuttavia, Giovanni usò un linguaggio che non era limitato a un singolo contesto religioso. Il termine «la Parola» (logos in greco) sarebbe stata riconosciuta sia dai lettori ebrei che non ebrei ai tempi di Giovanni. Per i greci, logos era un principio che governava l’universo. Per gli ebrei, logos era il piano creativo di Dio. Indicava anche la Parola creativa che portò il mondo all’esistenza.

Se pensiamo solo al Padre e al Figlio, la profondità del messaggio di Giovanni ci sfugge. Considerare la metafora della Parola ci aiuta a cogliere quanto Cristo sia unico. L’ambientazione di Giovanni è «Nel principio», ma questo è il principio di questo mondo (cfr. Genesi 1:1) o il principio di tutto? Se potessimo tornare indietro a quel principio, scopriremmo che la Parola e Dio sono già lì. Il vangelo inizia prima della storia umana. Ricordare questo ci aiuta a comprendere l’impatto monumentale che la Parola ha quando interagisce con la condizione umana.

Giovanni ha dichiarato che la Parola è Dio; incarna tutti gli attributi di Dio. Quando incontriamo la Parola, incontriamo Dio. Questa consapevolezza non dovrebbe essere indebolita dicendo che la Parola aveva un’origine divina o era semplicemente un dio. Giovanni sottolinea che la Parola era Dio anche prima della creazione, e che la Parola è Dio incarnato (Giovanni 1:18). Ci ricorda anche che il Cristo risorto è Dio (20:28, 29). Come disse Ellen White: «con le parole: “Io son la luce del mondo”, il Cristo ha proclamato la sua unità con Dio e la sua relazione con tutta la famiglia umana».

Con la conclusione della prima sottosezione (Giovanni 1:4-8), Giovanni passa dalla descrizione della creazione alla presentazione del contesto cosmico. Vengono presentate due forze opposte: la luce e le tenebre. Sono personificati; c’è un nemico che agisce nelle ombre della storia proprio come Dio agisce nella luce. La lotta tra la luce e le tenebre compare spesso in questo libro (cfr. 3:19–21; 8:12; 11:9, 10; 12:35, 46; 13:2, 27).

Annota Giovanni 1, soprattutto considerando i versetti 1–18.

Torna al testo che hai scritto e studia il brano.

- Cerchia le parole/frasi/idee ripetute
- Sottolinea le parole/frasi che sono importanti e hanno significato per te
- Disegna frecce per collegare parole/frasi ad altre parole/frasi associate o collegate

Memorizza Giovanni 1:1-5. Scrivilo più volte per aiutare con la memorizzazione.

`Quali frasi ti saltano all’occhio?`

`Quali domande ti vengono in mente?`
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title: La Parola e la creazione
date: 30/09/2024
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#### inTerpret

La seconda e la terza strofa (Giovanni 1:9-13, 14-18) si concentrano sull’interazione tra la Parola e il mondo. La seconda strofa riassume lo spettro completo di reazioni, dal rifiuto totale all’accettazione che porta la vita. La vera Luce illumina ogni cuore, ma il cuore spesso si chiude nelle tenebre. Ciò nonostante, la Luce continua a brillare, prendendo sempre l’iniziativa, cercando sempre di scacciare le tenebre.

«Gesù è “la luce che illumina ogni uomo” (v. 9). Come per mezzo suo ogni essere umano ha vita, così per mezzo suo ogni persona riceve alcuni raggi della luce divina. In ogni cuore risiede non solo la capacità intellettuale ma anche quella spirituale, la percezione di ciò che è giusto e il desiderio del bene». Poiché questa Luce splende in ogni cuore, anche coloro che non hanno mai sentito il nome di Gesù hanno un’innata avversione al male e il desiderio di qualcosa di migliore. Nessuno può sfuggire alla Luce. Anche le persone più malvagie del mondo devono reprimere un certo senso di giusto e sbagliato. Allo stesso modo, tutti entrano in conflitto con le tenebre. Il vangelo presenta storie di persone che rifiutano o accettano la Luce. L’autore di Giovanni spera che i lettori accetteranno la potenza illuminante e convincente della Luce. «Contro questi princìpi lotta, però, un potere contrario... c’è nella natura umana un’inclinazione al male, una forza alla quale noi, se non aiutati, non possiamo resistere. Per opporsi a essa... dobbiamo ricevere l’aiuto unicamente da Gesù. La collaborazione con la sua potenza è il nostro più grande bisogno».

L’ultima strofa (Giovanni 1:14-18) è spiazzante. Vediamo la Parola creativa eterna diventare parte della creazione: «E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi» (v. 14). Con un’espressione concisa e sconvolgente, Giovanni identifica il cuore pulsante del cristianesimo. La Parola eterna entrò pienamente nella sfera dell’umanità. Questa non è più solo una storia cosmica; ora è una storia intimamente umana. Giovanni trasmise questa intimità usando pronomi personali come «abitato per un tempo fra di noi», «noi abbiamo contemplato la sua gloria» e «noi tutti abbiamo ricevuto» (vv. 14, 16, corsivo aggiunto), perché così facendo, descrive ciò che sperimentò personalmente della vita di Gesù. La Parola porta gloria, grazia e verità. La pienezza abbondante della sua grazia si estende a tutti.

L’espressione «unigenito» (vv. 14, 18) spesso confonde i lettori. Tuttavia, l’espressione greca semplicemente significa unico. La stessa parola è usata per Isacco. Non era l’unico figlio di Abraamo, ma era il figlio della promessa (Ebrei 11:17). (Per altri esempi, cfr. Luca 7:12; 8:42; 9:38). L’enfasi non è sulla procreazione, ma sull’unicità.

Giovanni 1:17 afferma chiaramente che il Creatore, Gesù Cristo, è entrato nella creazione. Nel versetto 18, incontriamo prima la metafora del Padre e del Figlio, rappresentando l’intimità tra la Parola e Dio. Il fatto che il Figlio sia nel seno del Padre illustra tenera familiarità. Ecco il motivo per l’incarnazione: così che la Parola possa far conoscere Dio in un mondo nelle tenebre dell’incomprensione. Solo qualcuno che è stato con il Padre fin dall’eternità passata può dare questa rivelazione autorevole.

`Dopo aver guardato il tuo testo scritto e annotato, i tuoi segni verso quali idee sembrano puntare?`

`Come descrivi Gesù che «illumina ogni uomo» (Giovanni 1:9)?`

`Chi sono alcune persone nel vangelo di Giovanni che hanno ricevuto Gesù e quindi sono diventate figlie di Dio?`

`Confronta i versetti 10 e 11 ai versetti 12 e 13. Di quale gruppo di persone ti consideri parte?`
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title: inSpect
date: 01/10/2024
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#### inSpect

I versetti iniziali di Giovanni raffigurano la Parola come eterna, in comunione perpetua con Dio e che letteralmente è Dio. Altri brani della Scrittura sottolineano l’umanità di Cristo. Considera i brani seguenti. Guarda come formano un’immagine completa, considerando diversi punti di vista dell’incarnazione.

`Giovanni 4:21–23`

`Giovanni 12:36–41`

`Giovanni 20:28`

`Colossesi 1:15–17`

`Filippesi 2:5–11`

`Ebrei 1:5–9`

`Quali altri versetti/promesse ti vengono in mente in relazione a Giovanni 1?`

Ripassa il tuo versetto a memoria (Giovanni 1:1-5).

Vogliamo conoscere la tua opinione! Clicca su questo [link](https://inversebible.org/survey) per aiutarci a definire il futuro di inVerse.
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title: Interpretare la Parola
date: 02/10/2024
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#### inVite

Mentre il cristianesimo si diffondeva, sorsero discussioni sulla dinamica tra la Parola e Dio. La Parola aveva forse un inizio come tutto il resto? O la Parola in realtà è eterna come suggerito in Giovanni 1:1? Sono state proposte diverse risposte a queste domande. Sabellio, un teologo del secondo secolo, sostenne che il Padre, il Figlio e lo Spirito sono semplicemente tre manifestazioni diverse di un essere singolare, Dio. Sarebbe come se tu indossassi tre costumi diversi tre giorni consecutivi; hai un aspetto diverso, ma sotto sei la stessa persona. Questo si chiama modalismo.

I docetisti affermavano che la Parola non prese davvero una forma umana ma semplicemente ne aveva l’apparenza. Sembrava umano, ma non lo era davvero. «Come potrebbe Dio prendere una forma umana e soffrire?» chiedevano.

Gli adozionisti andarono dalla parte opposta dello spettro. Proposero che Gesù fosse nato come essere umano, adottato da Dio alla sua concezione e in seguito sviluppò una natura divina.

Un monaco di Alessandria chiamato Ario sviluppò la dottrina dell’arianesimo. Sostenne che la Parola fu formata da un atto speciale di creazione nel passato distante. Nella comprensione di Ario, la Parola aveva un inizio e solo dopo iniziò ad agire come agente creativo di Dio. Credeva anche che lo Spirito Santo fosse separato dal Padre e dal Figlio, essendo stato creato da Dio e dalla Parola. Diversi fondatori della chiesa avventista del settimo giorno dei primi tempi erano semi-ariani nella loro comprensione della Trinità. Credevano che Gesù avesse avuto un inizio.

L’opinione più ampiamente accettata comprende la Trinità come costituita dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito. Sostiene che tutti e tre sono coeterni, pari e coinvolti sia nella creazione che nella redenzione. La chiesa avventista del settimo giorno sostiene questa concezione, avendo raggiunto la conclusione attraverso lo studio approfondito della Bibbia.

Dato che tutte queste interpretazioni erano basate su comprensioni diverse della Scrittura, come possiamo discernere qual è la verità? Ecco alcuni suggerimenti: Primo, abbiamo tutti bisogno di grande umiltà. «Come popolo corriamo certamente un grande pericolo... di considerare le nostre idee, poiché nutrite a lungo, come dottrine bibliche e infallibili su ogni punto e di misurare tutti secondo il metro della nostra interpretazione della verità biblica. Questo è il nostro pericolo, e questo sarebbe il più grande male che possa venire a noi come popolo».

Secondo, metti insieme i brani rilevanti della Scrittura e cerca un’armonia sottostante. Chiediti cosa lo scrittore stia cercando di comunicare. Scrivi i punti centrali che l’autore sta presentando. Per esempio, rileggi Giovanni 1:1-3. Cosa ti salta all’occhio riguardo il ruolo e l’opera di Cristo?

Terzo, chiedi quale interpretazione ha più senso per la maggior parte dei versetti. Se uno o due versetti non sembrano armonizzarsi con gli altri, chiediti perché. Forse stai facendo congetture. È possibile che tu stia vedendo un’enfasi che non c’è o che ti stia perdendo una che c’è.

Medita ancora su Giovanni 1 e cerca dov’è Gesù.

`Cosa sappiamo della storia, dell’identità e della natura di Gesù dai versetti iniziali di Giovanni?`

`Come vedi Gesù diversamente o nuovamente?`

`Risposta alla preghiera:`
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title: La divinità di Cristo
date: 03/10/2024
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#### inSight

«[Gesù] possiede la vita, una vita propria, non ricevuta. “Chi ha il Figliuolo ha la vita” (1 Giovanni 5:12). La divinità del Cristo è per il credente certezza di vita eterna. Gesù ha detto: “Chi crede in me, anche se muoia, vivrà” (Giovanni 11:25)».

«Cristo è il Figlio di Dio preesistente e che esiste per sé... Nel parlare della sua preesistenza, Cristo riporta la mente attraverso epoche senza tempo. Ci assicura che non c’è mai stato un tempo in cui egli non era in comunione stretta con il Dio eterno. Colui la cui voce gli ebrei stavano ascoltando, era stato con Dio come fosse cresciuto con lui».

«Non mettete in evidenza quegli aspetti del messaggio che sono una condanna dei costumi e delle pratiche della gente, finché non abbiano avuto l’opportunità di sapere che siamo credenti in Cristo, che crediamo nella sua divinità e nella sua preesistenza».

«Egli era uguale a Dio, infinito e onnipotente... Egli è il Figlio eterno ed esiste per sé».

«Il Padre e il Figlio hanno una personalità individuale. Cristo dichiarò: “Io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30). Eppure fu il Figlio di Dio che venne nel mondo in forma umana. Mettendo da parte la sua veste regale e corona di re, rivestì la sua divinità con l’umanità, così che l’umanità attraverso il suo sacrificio infinito potesse diventare partecipe alla natura divina».

«Vengono espresse descrizioni come le seguenti: “Il Padre è come la luce invisibile: il Figlio è come la luce incarnata; lo Spirito è la luce diffusa all’esterno”. “Il Padre è come la rugiada, vapore invisibile; il Figlio è come la rugiada raccolta in forma bellissima; lo Spirito è come la rugiada caduta sulla sede della vita”...

Tutte queste descrizioni spiritualiste sono semplicemente nullità. Sono imperfette, non veritiere... Il Padre è tutta la pienezza della Deità corporea ed è invisibile agli occhi dei mortali.

Il Figlio è tutta la pienezza della Deità manifestata...

Il Consolatore che Cristo promise di mandare... è lo Spirito in tutta la pienezza della Deità, manifestando la potenza della grazia divina a tutti quelli che ricevono e credono in Cristo come personale salvatore. Ci sono tre persone viventi del trio celeste; nel nome di queste tre grandi potenze — il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo —... queste potenze collaboreranno con i sudditi ubbidienti del cielo nei loro sforzi di vivere la nuova vita in Cristo».

`Dopo lo studio di questa settimana, quali sono alcune applicazioni personali per la tua vita?`

`Quali sono alcune applicazioni pratiche da attuare nella tua vita scolastica, famiglia, posto di lavoro e chiesa?`

`Ripassa il versetto a memoria. Come si applica alla tua vita questa settimana?`
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title: inQuire
date: 04/10/2024
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#### inQuire

Condividi le domande, le comprensioni e le perplessità dello studio di questa settimana. Quali sono almeno due idee alle quali non avevi mai pensato prima? Di seguito ci sono alcune domande e argomentazioni per iniziare una discussione con gli altri.

`Leggi Giovanni 1:1-3 mentre ti concentri sull’idea che la Parola è una metafora di Cristo. Questo che impatto ha sulla tua comprensione?`

`L’introduzione di Giovanni cosa ci insegna sull’identità di Gesù?`

`Cercare tra le affermazioni «Io sono» di Giovanni che influenza ha sulla tua comprensione di Gesù e della sua opera?`

`Quali sono i criteri per essere figli di Dio? (Giovanni 1:12.)`

`Identifica aree della tua vita dove hai sperimentato un conflitto tra la luce e le tenebre. Quali passi puoi intraprendere per rendere più facile la risposta alla luce?`

`In quali modi imparare di Gesù ti ha aiutato a comprendere meglio il Padre (Giovanni 1:18)?`

`Studiare questi versetti come ti ha aiutato a crescere spiritualmente questa settimana?`

`Quali conoscenze pratiche hai ottenuto da Giovanni 1?`

`Nella prossima settimana, come puoi condividere con gli altri quello che hai imparato da Giovanni 1?`
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title: "Dio incarnato"
start_date: "28/09/2024"
end_date: "04/10/2024"
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